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Implantologia Dentale

Impieghiamo impianti endossei in titanio e le migliori tecnologie per la sostituzione delle radici dentali, andando a risolvere problematiche sia estetiche che funzionali del paziente

Cosa sono gli impianti

Gli impianti sono delle viti in titanio totalmente biocompatibili che vengono inserite all’interno delle ossa mascellari e permettono di sostituire uno o più elementi mancanti senza intaccare gli elementi dentali vicini.

Questa soluzione permette di avere denti fissi mediante una procedura semplice e sicura grazie all’impiego di moderni sistemi operativi

I nostri specializzi utilizzano tutte le più moderne tecniche atte a riabilitare la bocca con denti fissi anche nei casi più compromessi evitando protesi mobili.

L’intervento di inserimento implantare ha tempi contenuti e non è doloroso. Al termine dell’intervento lo Specialista fornirà al paziente tutte le indicazioni volte a limitare il disagio post-operatorio.

L’intervento, per ogni impianto inserito, dura circa 20-30 minuti salvo complicazioni e non è doloroso; successivamente si possono manifestare un lieve dolore ed una lieve tumefazione, come accade dopo un’estrazione.

Al termine dell’intervento lo specialista fornirà al paziente indicazioni riguardanti la terapia domiciliare e gli accorgimenti da seguire ed eventualmente prescriverà farmaci antibiotici e antinfiammatori per evitare infezioni e per limitare il disagio post-operatorio.

Rigenerazione dell ’osso

Se la zona interessata dall’impianto presenta un deficit di volume osseo, è possibile procedere ad un innesto osseo autologo (prelevato dallo stesso paziente).

Durante l’intervento, svolto in analgesia sedativa o in anestesia totale a seconda della quantità d’osso necessaria per l’innesto, si provvederà a posizionare la porzione di osso ricavata per rendere la zona adatta all’inserimento dell’impianto. Il materiale osseo necessario può essere anche eterologo (osso di banca) oppure osso di derivazione sintetica che però non presenta quelle caratteristiche anatomo-fisiologiche di qualità paragonabili a quelle dell’osso del paziente stesso.

Altre metodiche impiegate dal medico implantologo nel caso in cui non vi fosse un sufficiente volume osseo per l’inserimento dell’impianto, possono essere:

Sinus lifting ovvero rialzo del seno mascellare. Prevede il rialzo meccanico della membrana del seno mascellare in corrispondenza del deficit osseo nella zona da implantare. Tale metodica può essere applicata esclusivamente nella arcata superiore, laddove le caratteristiche anatomiche permettano l’inserimento dell’osso nel seno mascellare.

Splint crest ovvero l’allargamento della cresta alveolare. Prevede l’espansione dell’osso laddove ci sia uno scarso spessore che impedisce l’inserimento dell’impianto. L’allargamento meccanico della sottile cresta permetterà quindi di alloggiare un impianto tale da poter poi sorreggere protesi di tipo fisso.

Materiali e tecnologie

Per gli impianti si utilizzano metalli pregiati quali titanio e leghe di titanio che garantiscono resistenza e minimizzano possibili reazioni immunitarie (biocompatibilità).

Ogni tipologia di impianto può presentare superfici di contatto con l’osso diversificate, ma per tutte vale il concetto di creare la maggior superficie di contatto possibile permettendo così alle cellule ossee di integrare l’impianto nell’osso ricevente
(osteo-integrazione).

Le caratteristiche comuni a tutte le tipologie di impianti endo-ossei sono la biocompatibilità con l’organismo umano e la capacità di osteointegrazione per sopportare le funzioni masticatorie.

Ricordiamo: non esiste il concetto di rigetto per la implantologia endo-ossea, in quanto ciò che viene inserito non è un organo (cuore, polmone, fegato…) proveniente da donatore: è un impianto e non un trapianto.

Controindicazioni

Le controindicazioni possono essere:

Relative: quali forti fumatori, bevitori di alcolici, assunzione di farmaci anti-coagulanti o bifosfonati, diabete scompensato, gravidanza.

Assolute: quali pazienti bambini o adolescenti, pazienti che hanno subito trattamenti radianti nel distretto facciale, pazienti chemioterapici in fine terapia da meno di un anno.